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venerdì 24 maggio 2013

FAVOLE - RACCONTARE MENTRE SI CUCINA

Nutrire i bambini ha un forte significato non solo a livello nutritivo ma anche simbolico, emozionale.
L'educazione alimentare non è solo insegnare a mangiare e a capire cosa mangiamo e perchè.
Non è un semplice trasferimento di informazioni.

L'educazione alimentare è far fare esperienza ai bambini, incontrare il cibo con le mani e col cuore, e dare testimonianza, trasferire significati emozionali e affettivi in cucina.

Spesso, bambini e adolescenti sviluppano disturbi alimentari perchè mancano di una cultura del cibo, di un significato affettivo (è diverso mangiare la torta della mamma rispetto alle merendine industriali) e ignorano le origini ed il valore delle tradizioni alimentari, e inoltre non partecipano mai alla preparazione dei pasti e mangiano spesso da soli, davanti alla Tv.
 In questo modo non si rendono nemmeno conto di cosa mangiano, sono proiettati all'esterno, non contattano nè se stessi nè chi sta vicino a loro e mangiano come degli automi.
Capita spesso nelle mense scolastiche di osservare bambini che non sono capaci di stare a tavola in modo adeguato, non sanno masticare e concentrarsi sul momento.
Questo denota una mancanza di educazione non solo alimentare ma anche comportamentale.



Anche le cosiddette ‘storie sul cibo’ sembrano poter svolgere un ruolo determinante in questo senso. È a tutti nota, infatti, la capacità delle trame narrative (intese in senso generale come narrazioni anche per adulti e sui più svariati argomenti) di favorire i processi di crescita personale dati gli infiniti spunti situazionali offerti al lettore, le occasioni di riflessione e dialogo e la possibilità di identificazione con i personaggi, con cui, magari, poter ‘condividere’ problematiche e sperimentare soluzioni.

 Altri valori veicolati dalle ‘storie sul cibo’, e forse anche più importanti, sono l’amore per se stessi, il rispetto, la cura e l’accettazione del proprio corpo seppur imperfetto, e il concetto di imparare a rapportarsi con il cibo come con un ‘alleato’ grazie al quale poter crescere e fortificarsi.

 Esemplare, a questo proposito, è Cuore di Ciccia  di Susanna Tamaro, l’unico romanzo per ragazzi dell’affermata scrittrice, che narra la storia di Michele, un bambino bulimico che trangugia smodate quantità di cibo per riempire momenti di tremenda noia e sfogare le preoccupazioni per non sentirsi un figlio apprezzato e che, solo alla fine del romanzo, risolverà i suoi problemi recuperando il difficile rapporto con la madre.

Raccontare mentre si cucina, anche episodi della nostra infanzia, ricordi dei nonni suscita interesse nei bambini e li aiuta a capire molte cose oltre a stabilire un contatto forte con genitore o educatore. 

Ricordate Hansel e Gretel? Alice nel Paese delle meraviglie a tavola con Bianconiglio, La Bella e la Bestia....in tantissime favole c'è il cibo, tavole imbandite e commensali allegri.

Cappuccetto Rosso che porta il cesto di cibo alla nonna, Pinocchio e i numerosi piatti che presenta.

http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro.aspx?ItemId=37711 

Questo è un testo molto interessante che ho utilizzato in un progetto scolastico qualche anno fa.

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